Delitto Cesano, niente domiciliari «Madre e figlia sono pericolose»

Niente arresti domiciliari per Maria Rosa Saitta, 49 anni e alla figlia Jessica di 24 anni, le presunte assassine del capofamiglia, Salvatore Marsiglia, operaio disoccupato di 52 anni, ucciso lo scorso marzo nella abitazione di famiglia di via Pala Bianca, a Cesano.
Carabinieri e soccorritori in via Pala Bianca
Carabinieri e soccorritori in via Pala Bianca

Niente arresti domiciliari per Maria Rosa Saitta, 49 anni e alla figlia Jessica di 24 anni, le presunte assassine del capofamiglia, Salvatore Marsiglia, operaio disoccupato di 52 anni, ucciso lo scorso marzo (leggi qui) con una quindicina di coltellate (due mortali, al torace, hanno provocato la recisione della aorta) e una trentina di martellate in varie parti del corpo (leggi qui) nella abitazione di famiglia di via Pala Bianca, a Cesano. I giudici del tribunale del riesame di Milano hanno stabilito che le due donne, indagate di omicidio volontario aggravato, debbano rimanere in carcere in quanto c’è il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento delle prove (in quanto avrebbero fornito una versione dei fatti «più favorevole alla difesa»). Si è trattato di un fatto «di rilevante gravità» e le due donne indagate «di rilevante pericolosità sociale», vista la «reazione violenta» avuta nei confronti della vittima, marito e padre. Uomo che, al contrario, non avrebbe tenuto «comportamenti aggressivi», nonostante fosse diventato «”pesante” dopo aver perduto il lavoro», tali da giustificare l’efferato omicidio. Madre e figlia per i giudici sono invece in una condizione di «assoluta incapacità di controllo» e potrebbero quindi diventare ancora protagoniste di episodi violenti.