Da Desio e Cesano fino a Vimercate Pedemontana, l’appello dei sindaci

I sindaci brianzoli si uniscono contro Pedemontana. I comuni interessati dalle tratte B, C e D della nuova autostrada, alzano la voce tutti insieme, per esprimere il proprio disappunto in merito all’intero progetto e per chiedere al presidente della Regione Roberto Maroni un incontro urgente.
Il governatore della Lombardia Roberto Maroni visita uno dei cantieri di Pedemontana
Il governatore della Lombardia Roberto Maroni visita uno dei cantieri di Pedemontana

I sindaci brianzoli si uniscono contro Pedemontana. I primi cittadini di Barlassina, Bovisio Masciago, Cesano Maderno, Desio, Lentate sul Seveso, Lissone, Macherio, Meda, Seveso, Vedano al Lambro e Vimercate , comuni interessati dalle tratte B, C e D della nuova autostrada, alzano la voce tutti insieme, per esprimere il proprio disappunto in merito all’intero progetto e per chiedere al presidente della Regione Roberto Maroni un incontro urgente.

“Ripensiamo la Pedemontana” è il titolo del comunicato diffuso in settimana. “Siamo interessati a cercare col Presidente della Lombardia una soluzione che serva ad evitare ferite laceranti al territorio e che allo stesso tempo eviti lo spreco di denari pubblici”. Gli amministratori locali lo ripetono da tempo: il clima di incertezza intorno al progetto e la mancanza dei fondi porteranno, soltanto ulteriori disagi e problemi ai cittadini brianzoli, le cui città saranno attraversate in pieno dalla nuova arteria. A preoccupare di più, sono gli ultimi sviluppi del piano che prevede 87 chilometri di autostrada, da Orio al Serio a Malpensa, con altri 70 chilometri di viabilità provinciale e comunale e opere di compensazione. “L’attuale capitale disponibile (pari a 300 milioni) non basta né per ottenere nuovi finanziamenti bancari né a completare la cosiddetta variante Expo. E qualora venissero miracolosamente racimolati, ormai non riuscirebbero a completare queste tratte in tempo utile per l’avvio di Expo 2015”. In sintesi, secondo i primi cittadini brianzoli, “ci si sta avviando ad un colossale fallimento. Un’opera sovradimensionata con scarse se non nulle risorse per poterla realizzare”. Gli amministratori chiedono quindi che si prenda atto dello stato di crisi, per trovare una soluzione. Loro una proposta ce l’hanno: “Si concluda la tratta A e si utilizzi questo anno in cui si svolgerà Expo alla cui riuscita non contribuirà la cosiddetta Variante Expo, per ridiscutere insieme tutto il progetto”. Chiedono quindi un incontro urgente con Maroni.