Guerriglia al corteo No Expo di Milano, anche dalla Brianza i rinforzi contro i Black bloc

FOTO Sono arrivati anche dalla Brianza i rinforzi per le forze dell’ordine che hanno gestito il corteo No Expo Milano 2015 che venerdì 1 maggio è stato spaccato in due dai Black bloc che hanno messo a ferro e fuoco il centro della città. Il Comune si costituisce parte civile, fondo speciale di Regione Lombardia.
Il corteo No Expo a Milano
Il corteo No Expo a Milano

Sono arrivati anche dalla Brianza

i rinforzi per le forze dell’ordine che hanno gestito il corteo della MayDay parade per dire no a Expo Milano 2015. Il corteo che venerdì 1 maggio è stato spaccato in due dai Black bloc che hanno messo a ferro e fuoco il centro della città spaccando, devastando e bruciando quello che hanno trovato sul loro cammino.Per contenerli anche carabinieri inviati dalle Compagnie brianzole.

Auto e negozi in fiamme, bombe molotov contro la polizia, vetrine infrante: i black bloc hanno scatenato nel pomeriggio una guerriglia urbana. Le forze dell’ordine hanno reagito con idranti e lacrimogeni, senza arrivare allo scontro fisico e fermando alcuni manifestanti. Saranno cinque alla fine le persone arrestate in flagranza per resistenza, lesioni e altri reati. Il bilancio parla di undici feriti tra le forze dell’ordine: sette carabinieri feriti, quattro poliziotti contusi. Nessun ferito tra i manifestanti.

Gli scontri si sono verificati in corso Magenta e nella zona di piazza Cadorna: il corteo pacifico della MayDay parade è stato spaccato in due da quelli che saranno quantificati in un migliaio di violenti. Sono comparsi, vestiti di nero e armati di bastoni e bombe carta, hanno colpito, si sono cambiati e sono tornati invisibili. Tutto mentre il resto del corteo procedeva ignaro verso piazza Amendola e la meta finale.

L’ipotesi di reato al centro dell’inchiesta della Procura di Milano, che dovrà accertare le responsabilità, è quella di “devastazione”, che prevede pene fino a 15 anni di carcere.

“Gli scontri che sono stati provocati intorno alla zona di Cadorna erano dei tentativi di sviarci. I manifestanti violenti volevano che li inseguissimo lasciando sguarniti i presidi che impedivano loro di dirigersi verso il centro”, ha detto all’Ansa il questore di Milano Luigi Savina.

Si costituirà invece parte civile il Comune di Milano: “Milano non può accettare nessun tipo di violenza che crea danni enormi alla città e ai cittadini – ha fatto sapere il sindaco Giuliano Pisapia venerdì sera – Bisogna fare di tutto per isolare, individuare e punire chi ha provocato danni non solo economici a una città che ha nel suo Dna il ripudio stesso della violenza. Un grazie da parte mia a tutti gli agenti delle Forze dell’Ordine, della Polizia Locale e dei Vigili del Fuoco che in questo momento sono ancora impegnati per evitare che la città subisca ulteriori danni da parte di chi non ha alcun rispetto del bene comune. Da parte nostra, fin d’ora, mobiliteremo tutte le forze per ripulire e sistemare al più presto le zone coinvolte e chiediamo a tutti cittadini di dare un segnale di civiltà e democrazia, collaborando con noi per riparare i danni provocati da soggetti che possono essere definiti solo idioti, oltre che criminali. Faremo di tutto perché i responsabili di fatti gravissimi e inaccettabili vengano individuati e risarciscano i danni morali e materiali”.

I milanesi hanno risposto all’appello: già pochi minuti dopo la fine degli scontri erano in strada per ripulire il disastro lasciato dai black bloc.

Sabato Roberto Maroni, presidente di Regione Lombardia, ha annunciato l’istituzione di un fondo speciale per risarcire “le vittime incolpevoli della violenza dei delinquenti”: la Lombardia metterà a disposizione 1,5 milioni di euro per i cittadini danneggiati. Una decisione presa in accordo col Comune e che riguarderà chi non sarà risarcito da assicurazione.