Condannata la badante che aveva sedato l’anziana che aveva in cura per andare in vacanza

È stata condannata a due anni di reclusione con la condizionale e un risarcimento di 5mila euro oltre al pagamento delle spese processuali. È la badante che nel 2012 aveva sedato l’anziana che aveva in cura ed era andata in vacanza.
B. ANSA/ CLAUDIO PERI / DBA
B. ANSA/ CLAUDIO PERI / DBA STRINGER

Due anni di reclusione con la condizionale e un risarcimento di 5mila euro oltre al pagamento delle spese processuali. Questa la condanna in primo grado per abbandono di incapace inflitta a una giovane badante nordafricana che nell’agosto del 2012 abbandonò in casa, riempiendola di sedativi, un’anziana monzese malata di Alzheimer che doveva accudire mentre la figlia era in vacanza.

Dopo oltre due anni di processi e un via vai di testimonianze e di udienze, il giudice settimana scorsa ha sentenziato la condanna nei confronti della giovane incensurata. Canta vittoria la figlia dell’anziana che aveva rischiato di perdere la mamma salvata in extremis da una cugina e da un’amica che avevano lanciato l’allarme.

La Storia
Seda un’anziana e va in vacanza: badante denunciata ai carabinieri (settembre 2012)

Il fatto, che la donna all’epoca raccontò al Cittadino, aveva dell’incredibile.
La madre, settantenne, malata di Alzheimer da tempo era seguita da una badante, mentre la figlia lavorava part time. A maggio l’annuncio che la badante si sarebbe concessa qualche settimana di vacanza e da subito Veronica (questo il nome di fantasia della figlia) si era messa alla ricerca di una sostituita full time per le due settimane centrali di agosto durante le quali anche lei sarebbe andata in ferie. Un annuncio sul giornale e oltre una quarantina di colloqui prima di scegliere quella giovane nordafricana che fin da subito si dimostrò molto gentile e disponibile. Qualche settimana di prova nel mese di luglio e ad agosto Veronica partì tranquillamente per la Spagna.

Telefonate quotidiane e costanti rassicurazioni fino a quando il 14 agosto ricevette la telefonata di una cugina e di un’amica che l’avvisarono che la badante era scappata. La cugina era andata a far visita alla zia ma nessuno le aveva aperto la porta.

Inutili le telefonate alla badante, la donna scavalcò il balcone della camera da letto a pian terreno e riuscì ad entrare in casa trovando una scena kafkiana: l’anziana che dormiva profondamente nel letto, il balcone e la casa piena di escrementi dei due cani. Immediata la telefonata al 112 e a Veronica che iniziò disperatamente a cercare un biglietto aereo e a telefonare alla badante. Che rintracciò solo la sera.

«Ricordo ancora quelle ore frenetiche – racconta Veronica che adesso si è trasferita con la mamma in un’altra regione – Mi disse che anche lei si era concessa il fine settimana di ferragosto e che comunque mia mamma stava bene».

Una lenta e progressiva ripresa quella dell’anziana e l’inizio di un calvario per Veronica che denunciò il fatto ai carabinieri. «Sono soddisfatta della sentenza – conclude – Mi auguro che nessun altro anziano debba finire sotto la sua custodia. Si scelga qualche altro lavoro, ma non di responsabilità nei confronti di bambini, disabili o anziani». Veronica, che nel frattempo ha perso il posto di lavoro, ha lasciato Monza.

«Ormai seguo mia mamma costantemente: ho il terrore anche di affidarla per un pomeriggio alla vicina di casa».