Concorezzo, profughi nell’ex albergo San Carlo? Città spaccata in due, pomodori contro l’edificio

Passano le settimane e la situazione dell’albergo San Carlo di Concorezzo comincia a chiarirsi. La struttura potrebbe essere acquisita dal Consorzio Comunità Brianza, che si occupa della gestione di profughi sul territorio. In arrivo una quarantina di richiedenti asilo.
L’albergo San Carlo di Concorezzo
L’albergo San Carlo di Concorezzo

Passano le settimane e la situazione dell’albergo San Carlo di Concorezzo comincia a chiarirsi. La struttura potrebbe essere acquisita dal Consorzio Comunità Brianza, che si occupa della gestione di profughi sul territorio. In arrivo una quarantina di richiedenti asilo. Il condizionale è ancora d’obbligo perché come ha tenuto a precisare il presidente della cooperativa Roberto D’Alessio «per ora abbiamo sottoscritto solo un precontratto con i proprietari della struttura e solo nei prossimi mesi potremo dire se sarà perfezionato l’acquisto».

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La cooperativa

Così come si potrà fare chiarezza sulla destinazione dell’hotel che si trova all’angolo tra via San Michele Del Carso e via Roma nel quartiere Milanino. «Le ipotesi sono varie – ha spiegato D’Alessio – possiamo garantire che però seguiremo sempre i nostri parametri ovvero in uno stabile del genere non saranno ammucchiate le persone». Però è altrettanto vero che, come ha affermato il numero uno del consorzio, «il flusso migratorio prosegue e in generale si è sempre alla ricerca di spazi ove ospitare i richiedenti asilo». Nei giorni scorsi la stessa società ha avuto un incontro con l’amministrazione comunale ed il sindaco Riccardo Borgonovo ha avanzato qualche suggerimento. «Ho invitato il consorzio – ha detto il primo cittadino concorezzese – a fare un sopralluogo dell’area perché l’albergo si trova in una posizione molto esposta sulla strada. Inoltre ritengo che quello stabile necessiti obbligatoriamente di una ristrutturazione, qualsiasi utilizzo se ne voglia fare».


Attualmente l’hotel rimane chiuso per “cambio gestione” come si legge in un cartello appeso fuori dalla porta d’ingresso. Aspettando quindi maggiori dettagli sulla vicenda, qualcuno a inizio dicembre ha pensato di colpire con i pomodori la porta d’ingresso dell’hotel. Nessuno conosce l’autore di questo gesto, che probabilmente non ha digerito l’eventuale sbarco dei profughi a Concorezzo.

La politica locale

Sul fronte politico non mancano pareri contrastanti sul tema. La Lega Nord attraverso il suo capogruppo Riccardo Mazzieri fa sapere che «l’eventuale arrivo di profughi a Concorezzo è una presa in giro per le famiglie della nostra comunità in difficoltà. Stiamo monitorando da vicino la situazione». Mentre il Pd ha una visione differente. « Per quanto ci riguarda non c’è niente da temere se l’attività di un consorzio avviene rispettando le regole, come pare per quello che sappiamo – ha affermato il capogruppo democratico Silvia Cavenaghi -. Di base crediamo nell’accoglienza e non nell’allarmismo».

Il sindaco

Sulla questione non è mancata la chiosa del sindaco Riccardo Borgonovo. « Premesso che l’amministrazione intende assumere una posizione di seria attenzione rispetto alla questione dei richiedenti asilo, gli interrogativi che restano aperti e che necessitano di una maggiore definizione sono diversi. Riguardano principalmente le modalità con cui i profughi o richiedenti asilo vengono di fatto allocati in strutture private senza una preventiva condivisione da parte dei sindaci che sono chiamati in prima persona a gestire sul proprio territorio l’accoglienza e l’inserimento degli stessi. Credo che l’integrazione debba partire da come si deve e si può gestire l’emergenza – ha affermato il primo cittadino -. Ricordo che il Comune di Concorezzo, con altri Comuni della Brianza Est, ha aderito, sin dal mese di settembre, al progetto SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) finanziato dal Fondo Nazionale per le Politiche e Servizi dell’Asilo del Ministero dell’Interno.

La parrocchia

Intanto il parroco don Angelo Puricelli fa sapere che «aspettiamo di capire cosa accadrà, ma nel caso saremo pronti ad accoglierli. Concorezzo è una comunità generosa».