Concerto di Ligabue a Monza, esposto in procura degli ambientalisti: il sindaco rassicura tutti

Gli ambientalisti del Comitato Parco sono passati alle vie legali e hanno presentato un esposto in procura per fermare il concerto di Ligabue a Monza. Il sindaco: «La salvaguardia del verde è nello stesso spirito del concerto».
Un’immagine della diretta Facebook con cui Ligabue ha presentato il palco nel parco di Monza
Un’immagine della diretta Facebook con cui Ligabue ha presentato il palco nel parco di Monza Redazione online

Prima hanno scritto direttamente a Luciano Ligabue chiedendogli di annullare le due date del Liga Rock Park. Poi, di fronte al silenzio del cantautore emiliano, sono passati alle vie legali.

Gli ambientalisti del Comitato per il parco hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica per mettere la parola fine ai concerti nel parco (il pm di turno, Salvatore Bellomo, ha confermato e non ha rilasciato altre dichiarazioni). Così, a nove giorni alla prima serata dal Liga Rock Park, il concerto evento che richiamerà a Monza da tutta Italia almeno 150 mila spettatori su due serate, si riaccende la polemica sull’utilizzo di un parco storico per grandi eventi.

«Evidentemente – spiega Bianca Montrasio – nonostante gli appelli, le fotografie dello scempio causato dai concerti di giugno, le esperienze passate, l’amministrazione comunale e il consorzio del parco hanno deciso di andare avanti per la loro strada. Per molti la Gerascia è solo un prato, per noi è un prato storico che va tutelato in base al codice dei beni culturali. Ci sono tutte le basi per violazioni al codice penale e dei beni culturali».
C’è preoccupazione per il gran numero di visitatori e la possibilità che in molti decidano di accamparsi all’interno del parco: «Siamo riusciti a togliere il campeggio selvaggio nei giorni del Gran Premio- prosegue Montrasio- rischiamo di ritrovare le tende per i concerti».

C’è anche un altro aspetto che gli ambientalisti sottolineano con il loro esposto: «La Gerascia è un’area verde in concessione a Sias per i soli eventi motoristici. Adesso invece vediamo che viene utilizzata come Music Arena con un ritorno economico solo per Sias. Chiediamo che per questo sia tolta dalla concessione firmata tra il comune e Sias».

«Questa è una valutazione che si potrà fare come per tutte le concessioni all’interno del parco – replica il sindaco Roberto Scanagatti – ma per ora c’è una concessione in essere che non ho firmato io».
Sull’esposto il sindaco è chiaro: «Ognuno è libero di scegliere lo strumento più opportuno per far valere le proprie ragioni, personalmente non condivido la via giudiziaria perché sarebbe meglio un confronto tra le parti a cui non ci siamo mai sottratti. Temo però che la posizione di chi ha fatto ricorso sia contraria su tutti i fronti».

A questo punto al primo cittadino interessa soprattutto rassicurare non tanto chi ha presentato l’esposto, ma i cittadini: «Sono stati presi tutti i provvedimenti di tutela necessari per salvaguardare il patrimonio arboreo. Del resto la salvaguardia del verde è nello stesso spirito del concerto».

Non c’è preoccupazione nemmeno per l’arrivo di 70 mila spettatori a serata: «Per i fuochi di San Giovanni ce ne sono 50 mila su un’area molto più piccola – prosegue Scanagatti -: nessuno entrerà in auto, abbiamo un piano di navette e parcheggi esterni come per il Gran Premio».

Per il sindaco il parco è di tutti e sono passati i tempi in cui l’erba poteva essere calpestata solo dal Re: «Pensiamo anche alle ricadute economiche per la città e al ritorni di immagine – chiude il sindaco – ma pensiamo soprattutto alla gioia delle persone che verranno a Monza per godere di uno spettacolo unico».