Bastonate e botte (40 giorni di prognosi) per 30 euro: indagato un 17enne a Monza – VIDEO

VIDEO - È un minorenne il secondo rapinatore violento che lo scorso 10 gennaio all’una e mezza di notte assalì un cameriere cingalese di ritorno dal lavoro, in pieno centro città, nei pressi dell’arco di via Lambro. Un’aggressione brutale per sfilargli il portafogli dai pantaloni, all’interno solo 30 euro.
Un momento della brutale aggressione ripreso dalle telecamere
Un momento della brutale aggressione ripreso dalle telecamere

È un minorenne il secondo rapinatore violento che lo scorso 10 gennaio all’una e mezza di notte assalì un cameriere cingalese di ritorno dal lavoro, in pieno centro città, nei pressi dell’arco di via Lambro. Un’aggressione brutale per sfilargli il portafogli dai pantaloni, all’interno solo 30 euro.

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Furono invece 40 i giorni di prognosi per lo sfortunato cameriere che rimediò una frattura a una spalla. La scena del pestaggio e della rapina è stata ripresa con crudezza dalle telecamere del sistema di videosorveglianza della zona e poi finite su una scrivania del commissariato di polizia di viale Romagna.

Nell’immediatezza gli agenti erano riusciti a fermare ed arrestare uno degli autori, Marco L., 21 anni, già noto per piccoli reati contro il patrimonio e l’ordine pubblico, trovato in possesso di 28 grammi di marijuana che intendeva spacciare. Il giovane non ha fornito alcuna indicazione per risalire al complice del colpo e, dopo un breve periodo trascorso agli arresti domiciliari, ora è libero in attesa di processo.

Gli investigatori di Pubblica sicurezza attraverso una meticolosa indagine condotta tra i giovani frequentanti il centro città, anche con l’ausilio di attività tecniche, sono riusciti ad individuare un 17enne residente in città e segnalato alla Procura per i minori di Milano. A incastrarlo, durante una perquisizione domiciliare, il rinvenimento di un cappellino (oltre che di un paio di scarpe e di una sciarpa) di foggia particolare che indossava al momento della rapina e immortalato dalle telecamere. Il 17enne, durante l’interrogatorio, prima ha negato, poi, alla vista del filmato, ha ammesso le sue responsabilità scoppiando in lacrime.