Cavenago, il blogger diffamò Operazione pasticcini cancellata

L’Operazione Pasticcini è sparita dal profilo Youtube di chi l’aveva lanciata, non dal web. La procura di Monza ha emesso un provvedimento che inibisce Google di mantenere on line il filmato messo in rete dal blogger Andrea Mavilla e che riprendeva tre carabinieri.
La pagina Youtube dove era stato caricato il video dell’Operazione Pasticcini
La pagina Youtube dove era stato caricato il video dell’Operazione Pasticcini redazione online

L’Operazione Pasticcini è sparita dal profilo Youtube di chi l’aveva lanciata. La procura di Monza ha emesso un provvedimento che inibisce Google di mantenere on line il filmato messo in rete dal blogger Andrea Mavilla sul portale Youtube, nel quale sono ripresi tre carabinieri che escono da una pasticceria di Cavenago dopo aver lasciato l’auto di servizio in sosta vietata (leggi la notizia). Oltre all’inibitoria, la procura ha formalizzato anche la chiusura delle indagini nei confronti del blogger Mavilla. Oltraggio a pubblico ufficiale e diffamazione i reati ipotizzati dal sostituto procuratore Donata Costa.

Il video è stato cancellato dal profilo del blogger, ma non dal web dove negli scorsi mesi è stato condiviso. Dell’Operazione Pasticcini si è occupata in settimana anche la trasmissione televisiva “Le Iene”.

«Tu riprendi tre carabinieri, che abbandonano l’auto di servizio in prossimità di un semaforo, ad un incrocio, sulle strisce pedonali, con le ruote sul marciapiede e per di più ostacolando il passaggio alle persone diversamente abili, e ti ritrovi ad essere accusato di oltraggio e diffamazione aggravata – ha commentato Mavilla – Curiosa la giustizia italiana».

I militari avevano affermato che quella era un’operazione si servizio. Dopo essere finiti su Youtube, si erano rivolti all’avvocato monzese Luigi Peronetti. I militari avevano annunciato già all’epoca di riservarsi la possibilità di presentare querela: «I tre carabinieri ripresi nel filmato stavano dando esecuzione ad un ordine di servizio, legittimamente loro impartito», si leggeva in una nota ufficiale diffusa dall’avvocato.