Carnate, da gennaio mensa scolastica vietata ai non residenti che non pagano

In tre mesi di scuola il Comune di Carnate ha già accumulato 20mila euro di debiti a causa delle famiglie che non pagano la mensa scolastica. Sono 160 su 600 gli studenti che non pagano: dall’8 gennaio 2018 servizio sospeso per i non residenti (23) e riscossione coattiva per i residenti.
Una mensa scolastica
Una mensa scolastica

«A partire dal prossimo 9 gennaio 2018, se non ci sarà un pagamento entro il 31 dicembre, bloccheremo la mensa per tutti i bambini non residenti in paese, ma iscritti alle scuole di Carnate, le cui famiglie non hanno ancora provveduto a pagare il servizio di questi primi tre mesi di scuola».

È l’annuncio choc lanciato dal sindaco Daniele Nava nei giorni scorsi. La situazione dei pagamenti della mensa carnatese è sempre stato un problema grave del Comune che alla fine di ogni anno scolastico si trova puntualmente con circa 20mila euro di debiti non saldati da parte delle famiglie.

«Il problema grave è il fatto che i soliti 20mila euro che ci trovavamo alla fine dell’anno – prosegue il primo cittadino –, questa volta sono stati maturati nel giro di nemmeno tre mesi di scuola e la cosa è assolutamente inaccettabile».

Su un totale di circa 600 studenti che usufruiscono del servizio, attualmente i non paganti sono circa 160. Numeri elevatissimi e che corrispondono ad un quarto del totale. Di questi i non residenti a cui verrebbe preclusa la possibilità di mangiare nelle mense scolastiche sono 23, i rimanenti fanno invece parte di famiglie carnatesi. Per quanto riguarda quest’ultimi a loro non verrà invece interdetto il servizio, ma il Comune procederà con azioni diverse.

«Alle famiglie residenti, se non pagheranno entro la fine dell’anno, procederemo invece con la riscossione coattiva. Siamo stanchi di questa situazione. Il comportamento di queste famiglie, oltre a non essere in linea con il regolamento, è gravemente irrispettoso verso chi, anche con sacrifici, paga sempre in maniera puntuale. Sono poi sicuro che tanti dei casi in questione non siano nemmeno in situazione di difficoltà economica e questo rende ulteriormente ancora più grave il tutto. Infine faccio un appello alla comunità islamica: tanti dei bambini in questione sono infatti musulmani. Abbiamo sempre cercato di accogliere e tendere la mano nei loro confronti per integrarli nella nostra comunità, l’integrazione però passa non solo dal riconoscimento dei diritti, ma anche dal rispetto dei doveri».

L’amministrazione comunale ha fatto poi sapere che avrà un confronto con i rappresentanti dei genitori per discutere della situazione la prossima settimana.

Nel merito della vicenda è intervenuto anche il gruppo di opposizione di Noi ci siamo #Carnate per il quale ha parlato il consigliere Rosella Maggiolini: «Credo innanzitutto che ci sia da fare una premessa. Il dato riportato dal sindaco credo sia gonfiato dal fatto che attualmente, da quanto ci risulta, le famiglie con addebito su conto corrente non hanno ancora pagato per alcuni motivi prettamente tecnici. Inoltre potremmo anche essere d’accordo con il provvedimento dell’amministrazione, ma andrebbe applicato a tutti, non solo ai non residenti. Infine riteniamo che il Comune debba interdire il servizio a quelli che non hanno ancora saldato il debito dell’anno passato, mentre per i debiti maturati in quest’anno deve operare con i consueti solleciti di pagamento e valutare il blocco del servizio per l’anno scolastico 2018/2019».