Carate Brianza, rubavano negli appartamenti: presa la banda del post-it

Di nazionalità colombiana, tre in tutto, di cui due irregolari, quarantenni sono i componenti della “banda del post-it”, braccata e arrestata a inizio della scorsa settimana dai carabinieri della stazione di Carate Brianza col supporto dei colleghi di Verano Brianza.
Il materiale sequestrato a Carate Brianza - foto Cristina Marzorati
Il materiale sequestrato a Carate Brianza – foto Cristina Marzorati Redazione online

Di nazionalità colombiana, tre in tutto, di cui due irregolari, quarantenni sono i componenti della “banda del post-it”, braccata e arrestata a inizio della scorsa settimana dai carabinieri della stazione di Carate Brianza col supporto dei colleghi di Verano Brianza.

Niente spray per addormentare la vittima di turno o tecnologici stratagemmi, i topi d’appartamento per andare a colpo sicuro usavano dei banali post-it di colore nero, che appiccicavano davanti agli spioncini delle porte confinanti con l’appartamento obiettivo del colpo. L’hanno fatto a inizio settimana in una palazzina in via Mosè Bianchi a due passi dall’ospedale.

Non hanno però fatto i conti con un elemento chiave: il senso civico di un cittadino. Il condomino, sentito uno strano rumore sul pianerottolo, nel tentativo di guardare all’esterno, ha visto stranamente “nero”. Era il post-it appiccicato dalla banda, per evitare di essere notata da occhi indiscreti. Il caratese non chi ha pensato due volte ad aprire la porta e ha visto i tre che stavano entrando in un’abitazione confinante, disabitata al momento del tentativo di furto. Il testimone ha dato l’allarme al 112.

I militari caratesi si sono portati sul posto e hanno intercettato l’utilitaria su cui i tre, ormai scoperti, stavano cercando di allontanarsi. Ne è nato un inseguimento lungo via Mosè Bianchi, rettilineo di ampie dimensioni che collega Carate Brianza al confinante comune di Albiate. È qui che i carabinieri di Carate e Verano hanno bloccato l’auto in fuga e hanno arrestato i tre quarantenni, colombiani, due irregolari e uno con precedenti per reati contro il patrimonio.

L’accusa nei loro confronti è tentato furto in abitazione in concorso. Nella macchina sono stati rinvenuti diversi attrezzi da scasso come pinze, piccoli e grossi cacciaviti, guanti per evitare di lasciare impronte digitali sul luogo del furto. Il tutto è stato posto sotto sequestro.
I carabinieri sono poi entrati all’interno del condominio di via Mosè Bianchi. Qui hanno rinvenuto “l’attrezzo” più curioso. Appiccicati agli spioncini di una manciata d’appartamenti c’erano ancora i post-it neri, la firma della banda di colombiani per evitare di essere scoperta. Anche questo materiale è stato recuperato e sarà un elemento prezioso per dimostrare come agivano i tre stranieri a caccia di appartamenti da ripulire.