Calcio Monza torna all’asta, in vendita anche i gioielli di famiglia

Il Calcio Monza torna tristemente all’asta domani, lunedì 29 giugno, ma questa volta solo col marchio. E saranno messi in vendita, per la tristezza dei tifosi biancorossi, i gioielli di famiglia: attrezzature sportive, maglie, pure i trofei e i gagliardetti, insomma tutto ciò che non è di proprietà comunale
Calcio Monza, una tristezza infinita
Calcio Monza, una tristezza infinita Fabrizio Radaelli

Il Calcio Monza torna tristemente all’asta domani, lunedì 29 giugno, ma questa volta solo col marchio. E saranno messi in vendita, per la tristezza dei tifosi biancorossi, i gioielli di famiglia: attrezzature sportive, maglie, pure i trofei e i gagliardetti, insomma tutto ciò che non è di proprietà comunale. È questa la storica “storica” merce che si potrà acquistare nell’asta di domani alle 15.30. Con la possibilità, a 150mila euro, di diventare anche il proprietario del Calcio Monza se ci sarà il benestare dell’amministrazione comunale. Dopo che anche la quinta asta è andata deserta, i curatori fallimentari Nicosia e Brugnoni, insieme con il giudice Giovanni Battista Nardecchia, hanno deciso per un’asta supplementare ma solo per la vendita del marchio e del patrimonio mobiliare.

Base di partenza 150mila euro, con rilanci di 10mila. Chi dovesse aggiudicarsela avrebbe una corsia preferenziale nei colloqui col primo cittadino Roberto Scanagatti (che, da vicesindaco, aveva trattato col bergamasco Benigni all’epoca del primo fallimento) per vedersi accordato il merito sportivo dalla città, per poi presentarsi in Figc e richiedere l’iscrizione in soprannumero alla Serie D (pagando una bella quota in euro sonanti oppure fondendosi con qualche società titolata per la categoria) o alle serie minori. Ma non è detto gli venga affidato, visto che il Comune sembra spingere perché sia una cordata locale a far ripartire il calcio in città. Se non proprio monzese o brianzola comunque vicina al capoluogo brianteo. Magari Sesto San Giovanni.