Quattro latinos arrestati a Monza, botte e rapina: «Qui comandiamo noi»

«Questa è zona nostra, dovete restare fuori». Monza non è Milano, non ci sono gli Ms13 o i Latin King, ma gruppi più o meno organizzati di ragazzi sudamericani stanno facendo “scuola di gang”: la polizia ne ha arrestati quattro.
La foto postata da uno degli arrestati nel luogo del pestaggio
La foto postata da uno degli arrestati nel luogo del pestaggio

«Questa è zona nostra, dovete restare fuori». Monza non è Milano, non ci sono gli Ms13 o i Latin King, ma gruppi più o meno organizzati di ragazzi sudamericani stanno facendo “scuola di gang” e – a quanto sembra – vorrebbero “colonizzare” l’area attorno alla stazione ferroviaria. Gli uomini del commissariato di polizia di viale Romagna ne hanno arrestati quattro, due ecuadoriani e due peruviani, tutti di età compresa trai 20 e i 28 anni e regolarmente residenti a Monza accusati di rapina aggravata in concorso e aggressione.

Sarebbero gli autori di un pestaggio ai danni di due ecuadoriani avvenuta lo scorso 25 febbraio nei giardinetti di via Artigianelli. Le due vittime poco prima di Natale avevano subito il furto del portafogli e del telefonino e avevano denunciato il fatto ai carabinieri indicando i presunti autori. Una “spiata” che agli interessati non è evidentemente andata giù.

In compagnia di una italiana, semplice spettatrice, li hanno accerchiati e sono cominciati a volare schiaffi, pugni e calci. In loro soccorso sono intervenuti due connazionali, a uno dei quali è stato rapinato un borsello. Regolata “l’onta” i quattro e l’amica italiana, che avrebbe detto a titolo di avvertimento «questa è zona nostra» si sono allontanati lasciando i delatori a terra, doloranti.

Dopo l’episodio gli investigatori di viale Romagna, forti dei numerosi controlli preventivi effettuati nella zona, sono riusciti a risalire ai picchiatori, tutti colpiti da un’ordinanza di custodia in carcere emessa dal gip del Tribunale di Monza, Giovanni Gerosa. Tre sono stati tradotti a Monza, il quarto è già detenuto, a San Vittore, per un episodio analogo avvenuto all’esterno di una discoteca di Milano dove con uno degli amici finito in via Sanquirico (prima sottoposto a obbligo di firma), aveva rapinato a bottigliate un ragazzo per prendergli il telefonino.