Bomba carta contro la casa di un presunto debitore: arrestato commercialista di Carate

Tentata estorsione in concorso nei confronti di un uomo d’affari, per riscuotere un presunto credito di 300mila euro. È l’accusa contestata dalla procura di Monza a Ivano M., 52 anni, commercialista residente a Besana Brianza, raggiunto da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Federica Centonze, ed eseguita nei suoi confronti dai carabinieri di Seregno.
Sul caso hanno indagato i carabinieri
Sul caso hanno indagato i carabinieri

Tentata estorsione in concorso nei confronti di un uomo d’affari, per riscuotere un presunto credito di 300mila euro. È l’accusa contestata dalla procura di Monza a Ivano M., 52 anni, commercialista residente a Besana Brianza, raggiunto da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Federica Centonze, ed eseguita nei suoi confronti dai carabinieri di Seregno, comandati al capitano Danilo Vinciguerra, che hanno condotto le indagini.

Il professionista brianzolo, titolare di uno studio con sede a Carate Brianza, è stato condotto al carcere di Monza giovedì, ed è stato sottoposto ad interrogatorio di garanzia davanti al gip ieri. Indagata a piede libero la 45enne D.L., socia del commercialista. Secondo le accuse contestate dalla procura di Monza, il commercialista e la socia, allo scopo di ottenere la somma di 300mila euro, dovuta presumibilmente per un’attività di mediazione svolta dai due indagati in relazione ad una operazione finanziaria di investimento gestita dalla parte offesa (l’uomo d’affari G.R.), convocavano quest’ultima ad un incontro al quale partecipavano anche terze persone, (in particolare due soggetti) allo stato non identificati, di probabile origine calabrese, che avrebbero minacciato pesantemente il debitore.

A quest’ultimo, sarebbero state fatte pesanti allusioni alla sua famiglia. Non solo. Lo stesso G.R. sarebbe stato vittima di un atto intimidatorio consistito nel lancio di una bomba carta presso la sua abitazione a Pieve Emanuele. I fatti contestati risalgono, il primo, al 24 gennaio, il secondo allo scorso 18 febbraio. Raccolti gli elementi di indagine dopo la denuncia della vittima, consistititi essenzialmente in intercettazione telefoniche, la procura ha chiesto e ottenuto l’emissione della misura cautelare al gip. Eseguite anche perquisizioni presso l’abitazioni e gli studi del professionista.