Sono dovuti intervenire gli esperti del soccorso alpino per salvare due escursionisti di Biassono rimasti bloccati sabato 11 luglio a 1.900 metri di altezza in Val Merdarola. Si tratta di un uomo di 60 anni e di una donna di 50 che nella giornata estiva aveva deciso di salire in montagna per un gita e che stavano scendendo a valle dal sentiero che passa dal rifugio Omio. Un’area caratterizzata da placche e punti scoscesi, ricordano i tecnici della stazione di Valmasino dello Cnsas, il Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico. I biassonesi, stando alla ricostruzione dei soccorritori, a un certo punto non sono più stati in grado di proseguire nonostante diversi tentativi e passaggi tra le rocce. E hanno allora preferito chiamare il 112 che ha allertato la settima delegazione Valtellina-Valchiavenna del Cnsas. I soccorritori hanno individuato la coppia a 1.900 metri di altitudine, «in un’area boscosa e difficile da raggiungere», dove alla fine è riuscita a intervenire l’eliambulanza che li ha recuperati.
«Non è la prima volta che in quel tratto gli escursionisti restano bloccati, perché perdono l’orientamento e non riescono più a interpretare i segnali visivi che tracciano la via del ritorno – segnalano i soccorritori – In questo caso, grazie anche al fatto di avere potuto utilizzare il telefonino per chiedere aiuto, cosa non sempre possibile in montagna, la richiesta di soccorso è partita durante le ultime ore di luce e l’intervento si è potuto concludere in tempi brevi e senza conseguenze per la loro incolumità. Quando la situazione diventa ingestibile, è meglio infatti non esitare troppo a lungo e contattare il 112».