Besana, la casa dell’ex sindaco svaligiata per la terza volta: «Chiedo il porto d’armi»

Lex sindaco di Besana in Brianza, Vittorio Gatti, vittima dei ladri per la terza volta. Lontano dalla sua villetta per il pranzo di Pasqua, al rientro si è ritrovato con le stanze a soqquadro. E su Facebook: «Chiederò il porto d’armi»
Besana, la casa dell’ex sindaco svaligiata per la terza volta: «Chiedo il porto d’armi»

Non c’è due senza tre. Vero più che mai per l’ex sindaco di Besana in Brianza Vittorio Gatti, vittima dei ladri per la terza volta. Lontano dalla sua villetta per il pranzo di Pasqua, al rientro il 73enne besanese si è ritrovato con le stanze a soqquadro.

La cassaforte vuota, spalancata apposta prima di uscire, a dimostrazione di non avere niente di prezioso da nascondere, non ha fatto desistere i delinquenti, che hanno rivoltato l’abitazione alla disperata ricerca di contanti e preziosi.

L’ex primo cittadino ha affidato a Facebook il suo sfogo: «Oggi, pomeriggio – così poche ore dopo il rientro – mi hanno nuovamente svaligiato la casa. Tanti danni, pochi valori. Sta diventando noioso: chiederò il porto d’armi».


«Ero fuori casa con Fiorella e la mia adorata zietta centenaria e quando siamo tornati abbiamo trovato tutto a soqquadro. Hanno persino spostato i mobili. Da rubare, purtroppo, mi era rimasto ben poco. Mi hanno portato via un orologio e dei contanti». Diverse centinaia di euro. Ai primi di dicembre 2015, il precedente furto: approfittando dell’assenza dei Gatti per il pranzo della domenica, i ladri avevano rubato oro e soldi.

«Non erano riusciti ad aprire la cassaforte – ricorda Gatti – ma purtroppo avevano portato via i tanti ricordi dei miei genitori, ed è forse stato peggio, perché per me quegli oggetti avevano un valore incalcolabile».

Un mese dopo i balordi erano tornati, e avevano colpito la villetta di fronte, sempre di proprietà di famiglia ma in affitto a una coppia. Quella volta, si erano portati via trecentosessanta euro in contanti nascosti in un cassetto. Al sindaco di Besana fino alle elezioni del 2014, tante le attestazioni di vicinanza. Tra queste, quelle del suo successore alla guida della città, scettico però sul fatto che richiedere il porto d’armi sia la mossa giusta da fare: «Piena solidarietà a un mio concittadino – così Sergio Cazzaniga – Rispetto il suo pensiero ma mi auguro che, superata la comprensibile e umana fase di rabbia per la violazione della propria proprietà, Vittorio riveda più serenamente la vicenda (…) Si valuti bene la decisione di prendere una pistola da tenere in casa. Non lo dico io: lo dicono gli esperti. E non lo dico a Vittorio: lo dico a tutti i besanesi»