Besana in Brianza, no del sindaco alla moschea o a un qualsiasi polo religioso

Una moschea a Besana in Brianza sembra un’idea da escludere, chi sta raccogliendo fondi per un centro islamico potrebbe rimanere deluso. Il sindaco risponde alle voci circolate con sempre più insistenza.
RENATE MOSCHEA
RENATE MOSCHEA Attilio Pozzi

Una moschea a Besana? «Il discorso è chiuso». Un centro culturale islamico? «A chi sta raccogliendo fondi dico: io sconsiglierei di continuare». Incalzato dal leghista Alessandro Corbetta, la scorsa settimana il sindaco Sergio Cazzaniga ha detto la sua sulle voci sempre più insistenti che vogliono l’apertura di una mosche alla Visconta.

«Ad oggi – ha scandito il primo cittadino – non sono arrivate richieste, né per l’apertura di un luogo di culto, né per quella di un centro di aggregazione culturale». La richiesta di apertura di una moschea non potrebbe comunque essere accettata: «Dico no – così Cazzaniga – all’ipotesi di variante al Piano di governo del territorio per una struttura di culto religioso, qualsiasi genere di culto sia: nel nostro documento urbanistico non sono previste aree e l’amministrazione comunale non ha intenzione di individuarne. Il discorso moschea è chiuso».

Diverso in caso di richiesta di apertura di un centro culturale. «Se arriverà, la valuteremo. Ma, e posso dare un parere personale – ha aggiunto il sindaco – sconsiglierei di raccogliere fondi per uno scopo del genere. Si rischia di raccoglierli per niente».

Il riferimento è al manifesto, pubblicato a febbraio sulla pagina Facebook dell’associazione islamica “La Pace” di Renate, con l’invito ai musulmani che fanno capo al sodalizio di contribuire al «progetto di acquisto del capannone per un nuovo centro culturale». Un capannone che, secondo un volantino anonimo circolato nelle scorse settimane in città, sarebbe collocato alla Visconta.

Il presidente dell’associazione culturale “La Pace”, da anni in cerca di una nuova sede in rimpiazzo del deposito di via Roma che l’amministrazione comunale renatese vieta di usare come luogo di aggregazione, due settimane fa tirava il freno: «Siamo ancora in trattative. Niente di certo», spiegava.

E il sindaco Sergio Cazzaniga conferma: «Nessun cittadino – così in aula giovedì – ha chiesto di aprire un luogo di culto o di aggregazione, né alla Visconta né in altre parti del territorio. L’unico è stato un tecnico che si è presentato in municipio mesi fa, chiedendo informazioni per la trasformazione di un capannone a sede di associazione, ma non ha detto chi lo mandava né ha indicato un luogo specifico. Il capannone di cui si parla nel volantino anonimo ha destinazione commerciale, artigianale e produttiva, tanto che la prima parte sarà occupata da un’azienda. Quando qualcuno chiederà la possibilità di aprire lì un luogo di culto o una struttura adibita a riunione di associazione – così il sindaco annunciano l’orientamento dell’amministrazione – risponderemo in base alle leggi».