Besana dice addio a Natalino Redaelli, morto per un malore in gita in montagna

All’anagrafe era Natale Redaelli, ma per tutti era Natalino. È morto lunedì 18 luglio, durante una passeggiata in Valle d’Aosta con l’oratorio di Casatenovo, dove si era trasferito. Mantenendo un legame forte con Besana in Brianza.
Inutile l’arrivo dell’elisoccorso
Inutile l’arrivo dell’elisoccorso Archivio/Redazione online

All’anagrafe era Natale Redaelli, ma per tutti era Natalino. È morto lunedì 18 luglio, durante una passeggiata in Valle d’Aosta con l’oratorio di Casatenovo, il paese alle porte della Brianza lecchese dove si era trasferito a vivere, pur mantenendo un forte legame con la Besana dove era nato cinquantotto anni fa. Un malore improvviso l’ha colpito mentre era in gita assieme ai ragazzi, ad altri volontari come lui ed al responsabile della pastorale giovanile, don Andrea Perego. Inutili i soccorsi.

Un elicottero è atterrato in pochi minuti ma i tentativi di rianimarlo non hanno avuto successo.

A Casatenovo Redaelli era conosciuto per essere stato dirigente della San Giorgio Calcio e per il suo impegno nel gruppo di volontari dell’auditorium e dell’oratorio. A Besana in Brianza, dove aveva tanti amici, era pronto a dare una mano al bar dell’oratorio del capoluogo.

«Gli avevo raccontato che cercavamo un barista per il turno del martedì sera – racconta il consigliere comunale Ernesto Galbusera, uno degli amici d’infanzia – e lui mi aveva detto che, vista la pensione imminente, gli avrebbe fatto piacere darci una mano».

A Besana, la famiglia Redaelli, che abitava nella casa comunale di via Moneta che oggi è la baita degli alpini, è molto conosciuta: la mamma è stata bidella alle scuole elementari di Villa Raverio e di Besana, mentre il papà è stato a lungo il manutentore comunale. Redaelli lascia due figli, Simone di 30 anni, e Serena, di 23 anni.