Autobus a rischio a Monza e Brianza: la Regione dà ancora risorse, ma non bastano

Sono 5,5 i milioni di euro messi a disposizione dalla Regione per gli autobus di tutta la Lombardia. Che risolvono, solo in parte, la crisi dei trasporti: il taglio delle corse non è ancora escluso.
Una linea monzese di autobus
Una linea monzese di autobus Fabrizio Radaelli

Qualche soldo in più le province lo hanno portato a casa, ma la somma non è sufficiente a evitare nuovi tagli al trasporto locale prima della fine dell’anno. Mercoledì gli enti intermedi sono usciti dall’incontro con l’assessore regionale Alessandro Sorte con in tasca meno della metà della cifra che servirebbe a mantenere inalterato il servizio per tutto il 2016. Il responsabile lombardo alle Infrastrutture ha messo sul piatto altri 5.500.000, che si aggiungerebbero ai 20 stanziati nei mesi scorsi: uno sforzo che i rappresentanti degli enti locali hanno apprezzato, ma non sufficiente a coprire i 13.196.598,73 euro necessari a confermare tutte le corse, comprese quelle utilizzate da studenti e pendolari. La cifra, ha chiarito Sorte, verrebbe ripartita secondo criteri che, tra l’altro, premierebbero i territori in cui negli ultimi tempi sono stati effettuati i tagli maggiori. Peccato che, ha fatto notare qualcuno, la razionalizzazione è stata più massiccia dove c’era ancora qualche osso da spolpare. La Brianza, quindi, rischierebbe di essere penalizzata nonostante il trasporto pubblico nel corso degli anni sia stato drasticamente ridimensionato e in intere aree i pullman rimangano praticamente fermi i giorni festivi e la sera.

All’Agenzia per il trasporto pubblico che opererà nella città metropolitana e nelle province di Monza, Pavia e Lodi spetterebbero 3.600.000 quando ne servirebbero oltre 4.800.000: in via Grigna mancano 1.800.000, a Milano 2.844.911 e a Pavia 200.000 euro. Se in Brianza la cifra messa a disposizione del Pirellone fosse inferiore a quella calcolata dai tecnici, le corse degli autobus sarebbero pesantemente sforbiciate a partire da inizio novembre nei comuni della parte ovest e da dicembre nel vimercatese e nella fascia centrale. A pagare le spese del taglio sarebbero, in particolare, circa 7.000 tra studenti e pendolari oltre che i dipendenti delle aziende di trasporto che rischierebbero di perdere il posto di lavoro.

Nei prossimi giorni Sorte incontrerà gli amministratori delle singole aree vaste con l’obiettivo di trovare una soluzione alla questione nel giro di una decina di giorni per poi convocare una nuova riunione aperta a tutte le parti coinvolte, compresi i rappresentanti sindacali delle ditte che gestiscono le linee di autobus.

La posizione delle province, illustrata dal presidente brianzolo Gigi Ponti, è chiara: la Regione dovrebbe garantire tutte le risorse per coprire il servizio fino alla fine dell’anno senza lasciare a piedi nessuno. Dovrebbe, a quel punto, accelerare i passi per rendere operative le Agenzie di trasporto pubblico che si sono insediate nei mesi scorsi a cui girare la patata bollente della riorganizzazione degli appalti già a partire dal 1° gennaio 2017 e non nel corso del prossimo biennio, come ipotizzato da qualcuno. Alcuni organismi, c’è da dire, stanno già girando a buon ritmo mentre quello che dovrà programmare i bandi a Milano, Monza, Lodi e Pavia sta scontando i ritardi accumulati nella sua costituzione a causa delle lentezze degli amministratori del capoluogo lombardo, fino alla tarda primavera assorbiti dagli impegni legati alle elezioni a Palazzo Marino.