Arcore, dentista truffato con la pubblicità: prelievi sul conto per 5mila euro

C’è anche un professionista arcorese tra le vittime del giro di truffe legate al caso ViviAmo il Comune: progetto di inserzioni pubblicitarie con app, manifesti, volantini e mappe cittadine. È il titolare di uno studio dentistico ed estetico e, praticamente alla vigilia di Natale, si è trovato sul conto corrente una serie di prelievi per oltre 5mila euro.
Un dentista al lavoro
Un dentista al lavoro

C’è anche un professionista arcorese tra le vittime del giro di truffe legate al caso ViviAmo il Comune: progetto di inserzioni pubblicitarie con app, manifesti, volantini e mappe cittadine. È il titolare di uno studio dentistico ed estetico di via Manzoni e lo scorso mese, praticamente alla vigilia di Natale, si è trovato sul conto corrente una serie di prelievi per oltre 5mila euro. Si è rivolto a istituzioni e forze dell’ordine e in breve la verità è venuta a galla.

L’imprenditore ha partecipato come centinaia di commercianti in tutta Italia al progetto che prevede una campagna promozionale di centri storici in vari Comuni e città, attraverso materiale di vario genere. Le informazioni dovevano girare e collegarsi a una rete virtuosa tra municipalità italiane per far conoscere le diverse realtà cittadine.

Ad Arcore in particolare si sarebbe trattato, qualche anno fa, di realizzare una mappa della città patrocinata dallo stesso Comune. Così hanno detto i venditori di pubblicità, perché il progetto culturale è stato associato a una raccolta pubblicitaria. Il professionista avrebbe potuto pubblicare sulla mappa l’inserzione della sua attività, spendendo qualche centinaio di euro.

A distanza di un paio d’anni da allora, l’arcorese ha notato quei prelievi inspiegabili. Questo singolo caso è all’attenzione delle forze dell’ordine, ma il meccanismo sembra raffinato e fruttuoso. In pratica i contratti sottoposti ai commercianti sono stati stilati in modo ingannevole. Il sito web Dagospia, dopo un’indagine a carattere nazionale, scriveva già lo scorso anno: «Andando a leggere le clausole scritte a caratteri minuscoli sul retro del contratto, stipulato tra l’esercente e la società editrice Caravel Srl, si scopre che la cifra riportata sul fronte del contratto (quella proposta agli esercenti) si riferisce solo alla prima edizione della pubblicazione, che il contratto è irrevocabile per il cliente e si rinnova tacitamente per 4 anni, salvo disdetta da comunicare via raccomandata e via email entro 30 giorni dalla sottoscrizione ed entro 30 giorni dalla data di ogni successivo rinnovo».

L’ipotesi più probabile è che anche il titolare dello studio arcorese sia finito nella rete. Proprio per la vastità e complessità del meccanismo, sono stati numerosi i Comuni che nell’ultimo anno hanno preso esplicitamente le distanze da questi progetti, negando qualunque ruolo e mettendo i guardia i propri cittadini. Sul finire dello scorso anno capitavano nell’elenco commercianti di Assago, Buccinasco, Cesano Boscone, Corsico e Rozzano. Ad Arcore il “regalino” è arrivato con Babbo Natale.