Approvata la legge sul cyberbullismo: il video della scuola di Caponago

Tutti favorevoli, un astenuto. La Camera dei deputati ha dato il via libera definitivo alla legge sul contrasto del cyberbullismo. Il tema era stato trattato dalla scuola di Caponago nel progetto #WEBULLI, vincitore del Bando legalità.
Monza Cyberbullismo
Monza Cyberbullismo Fabrizio Radaelli

Tutti favorevoli, un astenuto. La Camera dei deputati ha dato il via libera definitivo alla legge sul contrasto del cyberbullismo. Il testo è stato approvato con 432 voti favorevoli, nessun contrario e una sola astensione.

La legge è rivolta in particolare modo alla tutela dei minori e dà per la prima volta in Italia una definizione delle molestie online: per cyberbullismo si intende “ l’atto di bullismo compiuto da un soggetto (cyberbullo) che, prevalentemente mediante i social network, offende la vittima mediante la diffusione di materiale denigratorio (testi, foto e immagini) o la creazione di gruppi «contro». Si tratta di un uso inappropriato della rete, realizzato fuori dal controllo degli adulti, con cui i ragazzi si scambiano contenuti violenti, denigratori, discriminatori, rivolti a coetanei considerati «diversi» per aspetto fisico, abbigliamento, orientamento sessuale, classe sociale o perchè stranieri”, si legge nel testo di legge (LEGGI).


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Obiettivo è prevenire e contrastare il cyber bullismo – “inteso come qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on-line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo”; permettere a ciascun minore ultraquattordicenne, o genitore, di inoltrare al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media un’istanza per l’oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi dato del minore vittima di cyberbullismo, previa conservazione dei dati originali; istituire un tavolo tecnico di lavoro alla Presidenza del Consiglio dei ministri per redigere un piano di azione integrato per la prevenzione e il contrasto del cyber bullismo; viene mutuata dalla disciplina dello stalking la procedura dall’ammonimento verso i minori cyberbulli.

Tra i primi commenti quello di Laura Boldrini: “Questa legge è un primo passo necessario. La dedichiamo a Carolina Picchio e a tutte le altre vittime del cyberbullismo”. Carolina Picchio è la 14enne morta suicida nel 2013 dopo essere diventata bersaglio della rete con la pubblicazione di un video a sfondo sessuale che la vedeva protagonista. Il papà ha seguito l’iter della legge (che per essere approvata ci ha impiegato tre anni) e ha assistito alla votazione a Montecitorio.

Madre della proposta di legge è stata la senatrice Elena Ferrara del Pd, già insegnante di Carolina. Tra i firmatari anche la desiana Lucrezia Ricchiuti.

“Formazione e conoscenza sono i due pilastri del provvedimento – ha commentato su facebook l’onorevole vimercatese Roberto Rampi – Non ho potuto non pensare ai ragazzi della scuola di Caponago, ai loro bravissimi insegnati e animatori e al loro progetto #WEBULLI, vincitore del Bando Legalità, Protezione civile, Polizia locale e sicurezza. Vale la pena di riguardarlo”.

Il video