Torna l’incubo licenziamento per i dipendenti di Afol, l’Agenzia provinciale per la formazione, l’orientamento e il lavoro. Una cinquantina tra insegnanti dei centri di formazione Pertini di Seregno, Terragni di Meda e Marconi di Concorezzo e operatori dei centri per l’impiego di Monza, Cesano Maderno, Seregno e Vimercate rischia di rimanere senza contratto: l’azienda, infatti, è stretta in una morsa. Da una parte deve rispettare i vincoli sulle assunzioni a tempo indeterminato imposti agli enti pubblici, dall’altra dovrebbe ridurre il personale a tempo determinato che, secondo la legge Poletti, non può superare il 20% del totale.

All’Afol la soglia è ampiamente oltrepassata dato che quasi la metà dei dipendenti ha un contratto a termine: tra loro ci sono parecchi docenti che vengono confermati all’inizio di ogni stagione scolastica. I responsabili dell’Agenzia hanno le mani legate e non possono intervenire senza un’indicazione della Provincia, l’istituzione da cui dipendono. La giunta di via Grossi, come spiega l’assessore Enrico Elli, è in attesa dei chiarimenti chiesti alla Corte dei conti nella speranza che, come nel 2013, conceda il benestare al rinnovo dei contratti. Nel frattempo, alla legittima preoccupazione dei lavoratori, si aggiunge il rischio di interruzione dei servizi pubblici che, come tali, dovrebbero essere garantiti: a settembre i corsi professionali potrebbero partire a singhiozzo mentre i centri per l’impiego potrebbero ritrovarsi senza personale. Una beffa dato che gli sportelli effettuano, tra le altre cose, consulenze per chi cerca un’occupazione e per chi ha perso il posto.