Addio a Libero Bognani che candidò Ilona Staller a sindaco di Monza

Libero Bognani, volto noto della politica monzese, si è spento lunedì 18 settembre. Aveva candidato in città Ilona Staller (e aveva cercato il bis con Milly D’Abbraccio). Sofferente, l’11 giugno non aveva mancato l’appuntamento con lo scrutinio dei voti per il nuovo sindaco.
Monza: Libero Bognani nel 2007 davanti all’ingresso del municipio
Monza: Libero Bognani nel 2007 davanti all’ingresso del municipio FABRIZIO RADAELLI

Libero Bognani, volto noto della politica monzese, si è spento lunedì 18 settembre. Era gravemente malato da tempo, eppure fino a poche settimane fa ha seguito con attenzione la vita amministrativa cittadina: la sera dell’11 giugno, sofferente e sulla sedia a rotelle, non ha rinunciato ad attendere l’esito dello scrutinio per l’elezione del sindaco direttamente dalla sala stampa dell’Urban center.

I meno giovani lo ricordano quando, negli anni Ottanta, era assessore socialdemocratico alla Sanità e al Bilancio. Chi non l’ha conosciuto direttamente ha comunque sentito parlare della sua impresa più nota: è lui, infatti, che nel 2002 ha portato a Monza Ilona Staller come candidata sindaco, ha organizzato la sua campagna elettorale e ha contribuito in maniera probabilmente determinante alla sconfitta del centrodestra di Roberto Radice contro il centrosinistra di Michele Faglia.

La passione per la politica l’ha spinto a lavorare, più o meno dietro le quinte, per tanti aspiranti consiglieri comunali e regionali. In più occasioni Bognani ha minacciato di scompaginare il centrodestra schierando la lista civica Forza Monza Brianza, costituita nel 2007 e, di fatto, mai schierata.

Nel 2012 ha annunciato un suo ritorno in grande stile in vista delle amministrative e come dieci anni prima ha individuato un’altra pornostar come papabile primo cittadino: Milly D’Abbraccio che si è fatta vedere un paio di volte a Monza. Il progetto, però, non è decollato.

Bognani, che ha avuto una vita travagliata e qualche guaio con la giustizia, è stato protagonista anche di proteste plateali per rivendicare presunti crediti: nel 2007 ha stazionato per alcuni giorni su una poltrona all’ingresso del municipio.