Abusi alle stagiste al centro massaggi: la condanna della Consulta degli studenti

«La più ferma e unanime condanna» hanno espresso gli studenti del Coordinamento Regionale dei Presidenti di Consulta per la Lombardia e in particolare della Consulta Provinciale Studentesca di Monza e della Brianza dopo la notizia dell’arresto del 54enne che avrebbe abusato di 4 stagiste.
Auto della polizia di stato
Auto della polizia di stato Beppe Bedolis

«La più ferma e unanime condanna» hanno espresso gli studenti del Coordinamento Regionale dei Presidenti di Consulta per la Lombardia e in particolare della Consulta Provinciale Studentesca di Monza e della Brianza dopo la notizia dell’arresto da parte della polizia di Stato di Monza di un 54enne, padre di famiglia e titolare di due centri estetici nel Vimercatese, che negli ultimi 4 mesi avrebbe molestato sessualmente almeno 4 studentesse tra i 15 e 17 anni impegnate in stage nei suoi centri nell’ambito dei programmi ministeriali di alternanza scuola-lavoro.

«Rispetto alle notizie di enorme gravità apparse in questi giorni sugli organi di stampa in merito a quattro ragazze che sarebbero state oggetto di violenza durante lo stage che stavano facendo, nell’ambito del corso professionalizzante regionale a cui sono iscritte, – scrivono in un post apparso sulla pagina Facebook – esprimiamo la più ferma e unanime condanna, a nome di tutti gli Studenti della Regione Lombardia e della Provincia di Monza e della Brianza, di questo genere di atti e nei confronti di coloro che, in tal modo, ledono il patto di convivenza civile che sancisce di fatto il passaggio dalla primitiva condizione ferina alla società, informata ai valori di rispetto, eguaglianza, solidarietà e libertà. Siamo pertanto consci che detti principi del nostro ordinamento Repubblicano devono essere sempre affermati con tenacia e passione; ciò è vieppiù vero nei luoghi di formazione, scuole o aziende. È d’uopo, altresì, precisare che le Consulte lombarde sono già da tempo al lavoro per intensificare e implementare ulteriori misure preventive di ogni genere di violenza, fra cui anche bullismo e cyberbullisimo».

L’imprenditore deve rispondere delle accuse di violenza sessuale su minore con l’aggravante della sua posizione di potere e rischierebbe fino a 12 di anni di condanna. Intanto le indagini proseguono i quanto non è escluso che le vittime possano essere di più.