A Villasanta il T-Red di Sant’Alessandro ha scattato 156 multe in due mesi

L’agente più temuto del comando di Polizia locale di Villasanta è la telecamera che incastra chi passa con il rosso al semaforo di Sant’Alessandro: 156 multe a luglio e agosto.
Villasanta, telecamera TRed a Sant’Alessandro
Villasanta, telecamera TRed a Sant’Alessandro

L’agente più temuto del comando di Polizia locale di Villasanta si chiama T Red ed è una telecamera che incastra chi passa con il rosso al semaforo di Sant’Alessandro. Nei giorni scorsi gli uomini del comandante Maurizio Carpanelli hanno chiuso le pratiche di luglio e agosto e il bilancio lascia di stucco: 156 multe in due mesi, per una media di circa 150 euro a sanzione. Un bimestre come quello di mezza estate, peraltro caratterizzato da un traffico ridotto, produce dunque circa 20-25mila euro di introiti.

Che poi la cifra venga effettivamente incassata non è sicuro, c’è anche chi non paga, ma un fatto è certo: gli introiti da contravvenzioni a Villasanta sono destinati a impennarsi e questo succede perché sono in molti a bruciare il semaforo rosso, compromettendo la sicurezza stradale. Le multe variano da 165 a 217,33 euro a seconda che l’infrazione venga commessa di giorno o di sera. C’è poi chi rischia di rimetterci uno stipendio intero perché passare con il rosso ce l’ha come vizio. È il caso di un automobilista che ancora non sa di essere stato bastonato perché la sue pratiche sono relative al mese di settembre, non ancora chiuso dalla Polizia locale. A breve riceverà una brutta sorpresa: tre multe in una sola settimana.

Il T Red è un dispositivo pressoché infallibile che, con due scatti consecutivi per auto, immortala la targa di chi commette l’infrazione. Infrazione piuttosto grave, punita anche con la decurtazione di 6 punti della patente. L’apparecchio è montato all’interno delle colonnine grigie che sono comparse la scorsa estate lungo via Da Vinci, prima e dopo l’incrocio semaforico di Sant’Alessandro.

La media è di 70-80 multe al mese, 2-3 al giorno equamente suddivise tra fascia oraria serale e notturna. Sia amministrazione comunale che Polizia locale hanno fin dall’inizio precisato che l’intento non è quello di fare cassa ma di azzerare il fattore di rischio e il bilancio conferma che il malcostume è piuttosto diffuso.